Come Diventare Direttore Sportivo: scopri tutti gli step
Scendi in campo per la tua carriera e scopri come diventare direttore sportivo di calcio
ARGOMENTI DEL POST
- Come diventare direttore sportivo
- Corso FIGC
- Cosa fa un direttore sportivo
- Competenze del DS
Cosa fa un direttore sportivo? Il suo compito consiste nel combinare la ricerca di talenti con le esigenze economiche della società calcistica e le idee dell’allenatore. Come diventare un direttore sportivo? I principali step vedono il conseguimento di una laurea in Scienze Motorie (preferibile) e la frequentazione (obbligatoria) di un corso della FIGC...
Come diventare direttore sportivo
Per diventare direttore sportivo è bene conseguire una triennale in Scienze Motorie e una magistrale in Management dello Sport, per poi iscriversi al corso apposito FIGC. La laurea non è strettamente obbligatoria, però è utile per ottenere più punti ai fini dell’ammissione al corso FIGC da direttore sportivo:
Inoltre, durante gli anni di studio si acquisiscono delle competenze manageriali e finanziarie imprescindibili per esercitare la professione di DS: come vedremo tra poco, le sue attività negli ultimi anni si sono spostate maggiormente sul versante economico. Se vuoi ottenere queste conoscenze studiando comodamente da casa tua, allora ti consigliamo le Università Telematiche. Offrono titoli riconosciuti dal MUR e ti danno modo di studiare e seguire le lezioni online: doppio gol!
Qui sotto puoi trovare i corsi di laurea online in Scienze Motorie propedeutici alla carriera da DS:
- Triennale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive (eCampus)
- Triennale in Scienze Motorie (Unicusano)
- Triennale in Scienze Motorie, Pratica e Gestione delle Attività Sportive (IUL)
- Triennale in Scienze Motorie (Pegaso)
- Triennale in Scienze Motorie (San Raffaele)
- Triennale in Scienze Motorie – Indirizzo Calcio (San Raffaele)
- Triennale in Sport e Football Management (eCampus)
- Magistrale in Management dello Sport e delle Attività Motorie (Pegaso)
- Magistrale in Scienza e Tecnica dello Sport (Unicusano)
- Magistrale in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie (Unifortunato)
Inoltre, l’Università Telematica San Raffaele offre un corso di preparazione all’esame FIGC da Direttore Sportivo, in collaborazione con AIC - Associazione Italiana Calciatori e ADISE - Associazione Italiana Direttori Sportivi.
Corso direttore sportivo
Per essere ammessi al corso da direttore sportivo della FIGC bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:
- diploma di scuola superiore
- età minima 25 anni
- godimento dei diritti civili
- nessuna condanna penale per delitti non colposi
- non essere stati dichiarati falliti, inabilitati o interdetti
- non avere provvedimenti di preclusione dalle categorie FIGC
A cadenza annuale la FIGC pubblica i bandi per partecipare al corso, dove si trovano tutte le indicazioni per inviare la domanda; oltre ai requisiti elencati, hanno importanza ai fini dell’ammissione in graduatoria anche eventuali attività pregresse da calciatori/allenatori, attività presso società/enti istituzionali o dei titoli di studio specifici. I candidati ammessi seguiranno 144 ore di lezioni, per poi sostenere l’esame finale (comprendente anche la discussione di una tesi). Al termine, sarà rilasciato un diploma che permetterà di iscriversi all’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi.
Cosa fa un direttore sportivo?
Dave Bassett, famoso direttore sportivo inglese, ha detto che il suo lavoro consiste nell’essere: “... un tampone. Il direttore sportivo risponde alla dirigenza ma è lì per assistere l'allenatore. È esperto del calcio e aiuta i membri della dirigenza che non hanno questa esperienza.”. Andiamo a vedere se è davvero così!
Gestione calcistica
L’attività di mediazione ricopre ampio spazio nella giornata tipo di un direttore sportivo di calcio: la sua ricerca di nuovi giocatori o la vendita di quelli vecchi nasce da un mix che combina la sua esperienza, i piani dei dirigenti della società, il budget finanziario e la visione dell’allenatore, ormai sempre più fondamentale in un contesto come quello odierno dove il gioco della squadra deve avere una forte identità.
Perciò chi vuole diventare direttore sportivo dovrà compiere viaggi su viaggi e guardare filmati su filmati di giocatori che possano incastrarsi perfettamente, come tessere di un puzzle, all’interno del team. E se anche non fossero perfetti, che almeno abbiano delle caratteristiche (e un costo!) simili a quelle desiderate. Ovviamente anche la visione del DS conta moltissimo: deve essere un fine stratega e capire quando è il momento giusto per comprare o vendere qualcuno, anticipando le mosse di altre società e surfando sulle onde dell’imprevedibilità che governano il calciomercato.
Gestione finanziaria
Quando nel 2009 la Uefa ha introdotto il Fair Play Finanziario, il lavoro del direttore sportivo di calcio è diventato decisamente più ricco di sfaccettature. Prima, infatti, le società calcistiche avevano modo di autogestire il proprio budget, mentre le nuove regole della Uefa hanno imposto un limite di spesa. A quel punto il direttore sportivo ha dovuto spostarsi dalla sua sfera primaria di interesse, lo scouting di calciatori, per addentrarsi maggiormente nella materia finanziaria in modo da capire come gestire al meglio il budget della società pur mantenendo degli standard qualitativi alti.
Perciò chi intende diventare direttore sportivo dovrà sapere tutto di cessioni, prestiti biennali, diritti di riscatto e controriscatto, percentuali sulla futura rivendita, prestiti con opzione di acquisto e comproprietà di calciatori. Poi si sa, da grandi poteri derivano anche grandi responsabilità: data la maggiore importanza decisionale del DS, quando la stagione di una squadra non risulta brillante i tifosi dirigono i propri malumori anche verso di lui (almeno l’allenatore può tirare un sospiro di sollievo).
Gestione comunicativa
Con l’introduzione del Fair Play Finanziario la vita del DS è cambiata anche sotto l’aspetto comunicativo: le nuove dinamiche del calciomercato sono andate ancora di più sotto i riflettori… e di conseguenza ci è finito anche il suo lavoro, vivisezionato com’è da giornalisti e tifosi. Il direttore sportivo è dovuto diventare quindi anche un abile comunicatore, imparando a capire come e quando dare alcune informazioni per influenzare una trattativa a suo favore. La capacità di comunicare non si ferma qui, dato che ogni DS che si rispetti si ritrova a fronteggiare negoziati con altre società, o a fare da anello di congiunzione tra i vari ambiti societari.
Competenze e compiti del DS
Ecco le competenze richieste a chiunque intenda diventare direttore sportivo di calcio:
- capacità di leadership
- conoscenza delle dinamiche sportive
- abilità comunicative
- competenze economico-finanziarie
- doti di problem solving
- abilità negoziative
- conoscenza della lingua inglese
Ed ecco i compiti:
- scouting di atleti
- definizione di strategie e obiettivi
- collaborazione con dirigenti, allenatori e atleti
- gestione del budget finanziario
- attività di mediazione tra i vari reparti della società
- negoziati e trattative con altre società
Infine, concludiamo dicendo che un direttore sportivo guadagna all’incirca 40.000 euro l’anno (senza contare eventuali bonus in caso di obiettivi raggiunti, come può essere la vittoria del campionato).
DOMANDE FREQUENTI
Per diventare direttore sportivo è bene conseguire una triennale in Scienze Motorie e una magistrale in Management dello Sport, per poi iscriversi al corso apposito FIGC. La laurea non è strettamente obbligatoria, però è utile per ottenere più punti ai fini dell’ammissione al corso FIGC.
il direttore sportivo si occupa di gestione calcistica (scouting di calciatori, strategie di acquisti e vendite), gestione finanziaria del budget della società e gestione comunicativa (con i vari reparti societari, con i media, con le altre società).
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