Tutti amano il cibo, ma alcuni vogliono farsi una vera cultura al riguardo: se sei tra questi ultimi, scopri come diventare critico gastronomico!
Quando vai a cena con i tuoi amici finisci sempre dopo gli altri perché chiudi gli occhi per degustare e analizzare attentamente tutti i sapori? Sei sempre aggiornato sulle ultime tendenze culinarie e non temi di provare i piatti più stravaganti? Abbiamo una buona notizia puoi trasformare la tua passione in un vero e proprio lavoro. Scopri in questo articolo come diventare critico gastronomico dalla formazione alla gavetta.
Indice degli argomenti
– Come diventare critico gastronomico: la gavetta
– Consigli per gli aspiranti critici culinari
– Come diventare critico gastronomico: formazione
– Diventare critico gastronomico: il corso di laurea
– Laurea Triennale online in Gastronomia, Ospitalità e Territori (L-GASTR)
– Le competenze del critico gastronomico
Come diventare critico gastronomico: la gavetta
Come accade per molti mestieri, anche per chi si chiede come diventare critico gastronomico la parola chiave è gavetta. Di fatto, la passione e la cultura del buon cibo sono ottime basi, ma da sole non bastano: bisogna allenarsi a fondo per cogliere e raccontare accuratamente le sfumature dei piatti.
A tal fine ti consigliamo innanzitutto di iniziare scrivendo ovunque puoi, proponendoti a giornali locali o universitari, a siti e blog (puoi anche considerare l’idea di aprirne uno tutto tuo). All’inizio va bene anche scrivere di altri ambiti, come hanno fatto molti critici gastronomici prima di diventare tali; così fai pratica cercando al tempo stesso un’occasione per dedicarti al settore food. Ad esempio, se il giornale o il sito per cui scrivi non ha una sezione gastronomica puoi suggerire di aprine una.
Consigli per gli aspiranti critici culinari
L’importante, in questa fase, è di non porti limiti lavorativi o alimentari, perché per diventare un critico gastronomico in gamba devi aprire la bocca… e la mente: recensire ristoranti di vario tipo ti permetterà di affinare il tuo palato, nonché la tua scrittura.
La curiosità va applicata non solo all’assaggio dei piatti, ma anche al mondo della ristorazione nella sua totalità, per indagare sugli attori principali al suo interno. Oppure puoi cominciare la tua gavetta diventando proprio uno di loro: ad esempio, il giovane critico gastronomico Lorenzo Sandano prima di trovare la sua strada ha lavorato in una bottega di Centocelle e ha frequentato corsi di cucina e panificazione. Toccare con mano le varie realtà culinarie l’ha reso più cosciente del lavoro che c’è dietro un piatto, aiutandolo a formarsi a 360 gradi. In sintesi, bisogna “sporcarsi le mani”!
Diventare critico gastronomico: formazione
Se ami scoprire nuovi sapori, scrivere recensioni dettagliate e condividere le tue esperienze culinarie con altri appassionati di questo campo, questa potrebbe essere la carriera perfetta per te. Ma come si diventa critico gastronomico? Uno dei passi più importanti è la formazione. Grazie a un iter di studi mirato puoi ottenere le competenze necessarie per diventare un professionista esperto ed emergere in questo settore.
Se lavori o non hai la possibilità di seguire dei corsi di laurea in presenza puoi optare per una Università Telematica e acquisire la formazione e le skills per intraprendere questa professione.
Come diventare critico gastronomico: il corso di laurea
Per ampliare la conoscenza del settore e sviluppare doti comunicative e critiche, considera di iscriverti a un percorso formativo adatto, come il corso di la triennale in Gastronomia, Ospitalità e Territori (L-GASTR) della Mercatorum.
Al suo interno si trovano materie come Chimica degli alimenti e Scienze e tecnologie enogastronomiche, le quali permettono di acquisire un bagaglio tecnico-scientifico, mentre altre come Antropologia del gusto o Teorie e pratiche della narrazione insegnano a raccontare il rapporto tra cibo e territorio.
Avrai inoltre la possibilità di scegliere tra 3 diversi percorsi, ognuno con il suo piano di studio e orientato a sviluppare competenze specifiche e verticalizzate.
Laurea Triennale online in Gastronomia, Ospitalità e Territori (L-GASTR)
Nello specifico il Corso di laurea triennale in Gastronomia, Ospitalità e Territori (L-GASTR) dell’Università Telematica Mercatorum presenta 3 diversi indirizzi:
- Gastronomia, Ospitalità e Territori
- Enologia e viticoltura
- Turismo
Grazie a questi percorsi oltre ad approfondire i processi che stanno alla base della produzione alimentare da un punto di vista scientifico potrai conoscere la tradizione e aggiornarti al tempo stesso sui contesti legati all’enogastronomia. Potrai prepararti alla professione studiando dove, quando e come vuoi. Di fatto l’ateneo online Mercatorum, al pari delle altre Università Telematiche, consente di accedere alla propria piattaforma e-learning per seguire le lezioni online, trovare il materiale didattico e contattare docenti e tutor. In questo modo ottimizzerai i tempi di apprendimento, dedicando le ore risparmiate alla scrittura e al provare i ristoranti! E se vuoi avere maggiori informazioni, clicca sul bottone qui sotto per ricevere una consulenza gratuita da uno dei nostri orientatori.
Le competenze del critico gastronomico
Dopo la laurea, è consigliabile continuare la propria formazione con altri corsi di aggiornamento, i quali possono giovare anche a critici gastronomici già affermati. E come abbiamo detto prima, la curiosità è un requisito imprescindibile che va alimentato costantemente: perciò oltre ai corsi chi vuole davvero distinguersi nella critica deve leggere manuali e libri di gastronomia, seguire le tendenze, viaggiare. Per quest’ultimo motivo e per riconoscere i vari tecnicismi in ambito culinario, bisogna padroneggiare bene l’inglese.
Insomma, possiamo vedere che tecnica è un’altra parola chiave per diventare un critico gastronomico di prim’ordine: si ritrova nella degustazione dei piatti e dei vini, nel conoscere le varie preparazioni, nel saper raccontare e valorizzare i prodotti. Più si diventa esperti, inoltre, più si acquisisce autorevolezza, qualità essenziale per esercitare il mestiere di critico, dato che i lettori devono fidarsi del suo parere e della sua onestà intellettuale.
A tal riguardo, in molti consigliano di non scrivere le recensioni in prima persona, così da risultare più professionali e obiettivi. Addirittura alcuni critici visitano i ristoranti in incognito, come gli ispettori della famosa Guida Michelin o Valerio Massimo Visintin, il critico gastronomico mascherato del Corriere della Sera.
Da un lato forse è meglio agire così, perché spesso il critico si attira delle antipatie da parte dei ristoratori. Non è un lavoro che si fa per venire amati. In generale ci vuole la pelle dura anche perché può essere difficile raggiungere le vette del giornalismo gastronomico. Infatti molti critici decidono di espandere le proprie competenze raccontando il mondo culinario tramite eventi e manifestazioni, o facendo consulenze per clienti che lavorano nella ristorazione. In generale per i professionisti che scrivono dell’ambito food è sempre utile costruirsi una rete di contatti, ad esempio entrando a far parte di realtà come l’Associazione Stampa Agroalimentare Italiana.
Ricapitolando: domande frequenti
Cosa fa un critico gastronomico?
Il critico gastronomico sa analizzare e degustare con competenza piatti e vini, conosce le varie preparazioni e tecniche culinarie, sa raccontare e valorizzare i prodotti enogastronomici.
Come diventare critico gastronomico?
Puoi partire da una laurea adatta, come la triennale in Gastronomia, Ospitalità e Territori dell’Università Mercatorum o da un master come quello in Giornalismo Enogastronomico dell’Università IUL.
Quali sono i requisiti di un buon critico gastronomico?
Innanzitutto la curiosità: per questo è importante che si tenga aggiornato tramite corsi, che legga manuali e libri di gastronomia, che segua le tendenze, che viaggi e che conosca l’inglese o più lingue straniere. Anche l’esperienza è importante: infatti consigliamo ai critici gastronomici in erba di scrivere il più possibile, di allenarsi a fondo nella degustazione e di indagare il mondo della ristorazione nella sua totalità.